2 ottobre 2008

Pleo è un "giocattolo" triste?

Cercando, come faccio di solito, articoli e notizie che riguardano Pleo, mi ha stupito leggere uno dei (pochi) commenti negativi sul web. Premesso che la giornalista sia una di quelle che mettono svariati gadget tecnologici in un unico pentolone, dai tamagotchi o simili, ai vari gadget che simulano la formula "Sims", ovvero di un avatar con cui interagire in un mondo virtuale, come gli esempi riportati nell'articolo. Mi stupisce leggere ad esempio come parla "realisticamente" di un robottino che interagisce come se fosse una fidanzata virtuale, paragonandola a una vera donna. Insomma, come può un robot-giocattolo alto 38 cm sostituire una fidanzata in carne e ossa? Non ci crederebbe nemmeno un bambino. Poi si arriva, inevitabilmente, a Pleo. E qui va di nuovo giù pesante, a mio parere fin troppo per quello che Pleo rappresenta. Certo è un po’ triste dover far capo a gadget elettronici, scrive, del tutto privi di anima. Intanto, un altro robot domestico è quasi pronto per essere messo sul mercato. Si chiama Pleo, un cucciolo di dinosauro con sensori, microfoni e chip. Si muove e reagisce agli stimoli. Ogni Pleo è unico. Spetterà a noi “allevarlo” e formarne il carattere. È davvero assurdo costruire giochini elettronici per scambiarci emozioni, quando non salutiamo più nemmeno il nostro vicino di casa. Innanzitutto, trovo “assurdo” nell’era in cui viviamo, la mancanza d’informazione: Pleo è già sul mercato, ma forse chi ha scritto l’articolo non ha provato nemmeno a cercare Pleo su Google per informarsi meglio (bastava anche solo "sfogliare" questo blog). Secondo punto, la giornalista, forse, dimentica che ci sono persone allergiche al pelo di animale, e dimentica inoltre che gli esseri umani soffrono la solitudine e la noia, più degli animali, e che la compagnia di un animaletto a volte diventa persino vitale. Ora, non stiamo parlando di un animale, ovvio, ma di un robot, ma quale essere umano sostituirebbe l'affetto vero che prova per altri esseri umani, con quello per un robot fatto di gomma, plastica, circuiti e chip? Non lo abbiamo già ampiamente sostituito con console, cellulari, palmari, community virtuali e computer?
Gli spunti offerti dall’articolo sarebbero anche interessanti, ma è chiaro che il tutto richiede una lunga e attenta riflessione, che il pezzo scritto non può dare.
Ma, poi, ed è sempre un mio personale parere, ne vale davvero la pena?

7 commenti:

mau ha detto...

è proprio cretina questa giornalista...

Anonimo ha detto...

Come sarebbe "del tutto privi di anima"? A me non sembra che Pleo ne mostri meno di un pesce rosso, nell'interagire con gli umani.
Comunque questa colta ed informatissima pennivendola è invitata a socializzare amabilmente con la mia vicina, un'isterica che urla sempre col suo bambino e dice un sacco di parolacce, mentre io mi faccio coccolare del mio educato e dolce dinosauruccio.

Anonimo ha detto...

Mentre tu ti fai coccolare dal tuo educato e dolce dinosauruccio io prego che non ci siano famiglie che deleghino a Pleo l'educazione dei loro figli.
Bambini che crescono accarezzando i sensori di un robot...che tristezza.
Quando saranno adulti e avranno a che fare con esseri umani vorranno togliere loro le pile per non farli più urlare o dire parolacce.
Stiamo attenti a non dire boiate, un pesce rosso è un pesce rosso. Pleo è GOMMA!!!!!

Anonimo ha detto...

Infatti, Pleo è fatto di gomma e componenti elettronici, l'ho anche scritto. Tu invece 1.) non sai leggere, 2.) evidentemente nel cervello hai la segatura da pensare e scrivere le sciocchezze che hai scritto sopra 3.) Se devi scrivere tanto per muovere le dita è meglio se scrivi da un'altra parte. Di sciocchezze se ne leggono fin troppe sul web. Grazie

Anonimo ha detto...

ciao,ho letto i commenti e, pur non conoscendo bene pleo mi sono posto un problema opposto al vostro:avete presente il film I.A.? si parla con sprezzo di ciruiti e pezzi di plastica,ma se ogni pleo impara,reagisce a stimoli, alla fine ogni pezzo diventa unico,si puo dire che prova emozioni.come si puo a un certo punto "ucciderlo" quando ci si stufa (ovvero buttarlo o rioro per sempre nella scatola).chi dice che i sentimenti non hanno dignità solo perche vengono "dalla plastica".e mi sembra ingiusto e arrogante che noi mortali costruiamo macchine (che non invecchiano quindi porenzialmente immortali) per amare e poi abbandonarle.se qualcosa davvero prova emozioni o qualcosa di simile ha la sua dignita.mentre guardavo pleo nei negozi,datemi del visionario,mi chiedevo:"e se soffre davvero,povera bestia?" e non trovavo giusta la sua esistenza.se volete amare prendetevi un cane o un gatto che nasce cresce si ammala e muore e ci fa confrontare con tutte queste cose che a volte cerchiamo di fuggire.le scuse delle allergie sono cazzate.la mia morosa era allergica ai cani ma ne ha avuto uno per 15 anni.la volonta di fare le cose fa la differenza.

marco

Anonimo ha detto...

Marco, se non vivessimo in due in un monolocale e avessi un lavoro stabile, non mi accontenterei di avere un criceto e Pleo, di sicuro adotterei un cane in un canile. Ripeto, non mi piace paragonare robot o animali robotici ad esseri viventi, ma quando leggo questi commenti, capisco che la percezione della gente verso queste cose e' sempre sbagliata. Se tu hai la possibilita', economica e materiale, di adottare uno o piu' cani, fallo! Renderesti felice chi come me non puo' farlo. Non perdere tempo xo a postare questi commenti sul blog, xke' ormai sono noiosi e ripetitivi. Un cane e' un essere vivente, Pleo e' intrattenimento. Ma a quanto pare molti, come te, non lo capiscono.

Anonimo ha detto...

good start